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cosa fa un agente immobiliare

Cosa fa un agente immobiliare quando il mercato continua a cambiare

Sfatiamo un mito: non esistono le origini perfette dell’agente immobiliare perfetto (io stesso ho cominciato a lavorare in tutt’altro ambiente e negli anni mi sono appassionato a mille altre cose), ma possono esserci modi migliori per iniziare a fare l’agente immobiliare in maniera professionale e competente. 

Cosa fa un agente immobiliare per cominciare al meglio la sua carriera

Prima di tutto, si impegna molto… anzi, sgobba parecchio. Io stesso ho dovuto sfruttare al massimo il mio tempo e le mie capacità per raggiungere i primi buoni risultati. Potrebbe sembrare che chiunque possa fare l’agente immobiliare, ma in realtà è un lavoro che richiede preparazione, tempo e dedizione.

Allora perché intraprendere una carriera così faticosa?

Perché quello dell’agente immobiliare è un lavoro meraviglioso! È una delle poche professioni che ti porta nelle case della gente, case di ogni genere: dalle proprietà sfarzose ed opulente alle dimore eleganti e sobrie, passando per abitazioni disegnate ed arredate da architetti famosi, senza contare quelle che vengono personalizzate direttamente dai proprietari con le loro stesse mani! Insomma, il lavoro dell’agente immobiliare ti apre letteralmente le porte a mondi sconosciuti.

Passione e Professionalità: un binomio perfetto

Di solito un novello agente immobiliare comincia la sua carriera suonando i campanelli, cosa che feci anch’io ai miei inizi. In seguito mi misi a studiare e frequentai diversi corsi di formazione, oltre a tenermi aggiornato con le associazioni di categoria. Armandomi di tempo e pazienza riuscii a farmi apprezzare dai clienti, tant’è che continuano a seguirmi nonostante gli anni trascorsi: questo perché tratto i loro immobili come se fossero miei!

Mentre maturavo esperienza, sviluppai una forte sensibilità soprattutto nelle valutazioni di immobili e nelle locazioni, le quali oggi sono ancora una parte rilevante della mia attività e del mio staff. Dopo diversi anni nel settore, oggi siamo proprio una bella squadra collaudata e rodata, composta da persone diverse tra loro ma con lo stesso obiettivo: lavorare con il piacere di farlo!

agente immobiliare milano

Cosa fa un agente immobiliare per costruire una rete di persone

Ma mi sono perso, dove eravamo arrivati? Ah… giusto!
Iniziai ad avere le prime esperienze lavorative, dedicando tutta la passione e la serietà possibile ad incarichi di vendita e affitto. In breve tempo chiusi i miei primi contratti, rendendomi conto che ci tenevo davvero a chiuderli al meglio. Mi assicuravo di soddisfare i miei clienti e, allo stesso tempo, di mantenere un buon equilibrio nella trattativa: sono queste le cose che ti permettono di rimanere in buoni rapporti per tutta la vita! 

Insomma, inconsciamente mi stavo andando a creare una rete di persone che mi conoscevano e mi riconoscevano. Soprattutto mi stimavano, perché anteponevo la loro soddisfazione al mio guadagno. Certo, ovviamente avevo anch’io bisogno di soldi: dovevo mantenere me stesso e la mia famiglia attraverso un lavoro per il quale ero partito da zero, senza una lira. A credere in me ci fu la mamma di un mio amico, che mi supportò con un piccolo prestito di cinque milioni di lire. Prestito che fu felicissima di veder restituito, dato che il lavoro ingranò bene! Per perseguire i miei primi obiettivi lavorativi, seguii l’istinto: curare di più la semina e non accontentarmi di un raccolto facile e veloce.

Ricordo con piacere la quotidianità di quegli anni, a sfrecciare da un appuntamento all’altro e fermarmi solo per mangiare un panino al parco. Quando poi arrivava il nebbioso e uggioso inverno, a pranzo mi andavo a scaldare nelle osterie sui Navigli: sento ancora quei profumi…

Cosa fa un agente immobiliare per diventare un “vero” professionista

Insomma, nel giro di qualche anno diventai un agente immobiliare a tutti gli effetti: feci anche il corso alla Camera di Commercio e mi diplomai come geometra alla scuola serale. Diedi l’esame nel 1999 e mi iscrissi al ruolo di Agente di Affari in Mediazione. Fu un percorso impegnativo, ma ero instancabile e determinato! 

Il nome dell’agenzia in cui lavoravo era San Martino Immobiliare, che nacque all’inizio degli anni Novanta. Le agenzie che seguirono ebbero alti e bassi, tra aperture, chiusure, nuovi partner eccetera, ma il nome “San Martino Immobiliare” rimase e rimase a me.

Da dove viene questo nome? San Martino è il santo protettore dei traslochi ed è a lui dedicato l’11 novembre, giorno in cui in passato i lavoratori dei fondi contadini avevano la possibilità di cambiare fattoria e spostarsi con armi e bagagli (e famiglia!) in un luogo diverso: immaginate quelle grandi cascine lombarde e piemontesi, immerse nella nebbia ma con già la speranza di una nuova primavera, un nuovo inizio…

L’agente immobiliare: cosa fa per adattarsi ad un mercato in continuo mutamento

Anche la San Martino Immobiliare ha cambiato indirizzo più volte e ha assunto forme societarie diverse: via Monte Santo, via Manuzio, via Durini, piazzale Principessa Clotilde, poi assorbita da una Spa e rigurgitata in uno dei capannoni di Pero, per poi spostarsi di nuovo a San Babila e in Città Studi, poi sui Navigli… Tutti questi anni sono stati caratterizzati da un vero e proprio tourbillon di personaggi, momenti entusiasmanti e periodi difficili, soprattutto a causa dell’andamento del mercato, che segue le sue curve e viene influenzato da diversi fattori, come gli eventi di “Mani pulite”, per il quale soffrì fino al 1998. 

Il mercato immobiliare riprese un trend positivo a cavallo tra il 1999 e il 2000, anni in cui seguii la commercializzazione dell’edificio frazionato in via Pontaccio 22 grazie alla conoscenza di un costruttore: si trattò di una fantastica impresa che, dato anche l’indirizzo, si concluse con un tutto venduto a prezzi altissimi!

Seguirono un edificio in piazza Borromeo e un altro in via Santa Marta, fino a quando a cambiare ancora le cose arrivò l’Euro.

Il cambio di valuta diede una spronata imprevedibile e i prezzi raddoppiarono, dato che un euro corrispondeva di fatto a mille lire, e non a duemila lire come avrebbe dovuto essere da cambio. Chi negli anni precedenti aveva investito in immobili si trovò il capitale raddoppiato in un attimo e improvvisamente tutti volevano comprare casa!
La gente può essere davvero strana: compra quando tutti comprano e i prezzi continuano a salire, ciononostante continua a comprare lo stesso… Può sembrare illogico e irrazionale, ma è davvero così!

Fino al 2008 fu davvero un periodo d’oro: un mercato mai visto, una corsa all’acquisto di immobili, gente che si arricchiva e gente che si indebitava… In quel periodo gli agenti immobiliari cominciarono a diventare partner di immobiliaristi e investitori, cosa che portò ulteriore orgoglio: era motivo di vanto diventare soci nelle iniziative immobiliari, partecipare ai progetti di realizzazione e vedere poi gli ottimi risultati conseguiti.

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Alcuni casi di successo: Imperia

Tra il 2006 e il 2008 seguii un’importante iniziativa ad Oneglia, uno dei centri di Imperia. La sfida era la seguente: cinque ettari di uliveto con dei ruderi da trasformare in ville stupende, mantenendo l’aspetto rurale e valorizzando l’uliveto stesso (che, tra l’altro, regalava un olio gustosissimo!)

Quindi da una parte c’era Oneglia, con il suo porto commerciale e i suoi portici gremiti di osterie tipiche, mentre dall’altra il nostro terreno, leggermente nell’entroterra e esposto al sole tutto il giorno, a soli due chilometri a piedi dal mare. Fu interessantissimo studiare il terreno, tutto piantumato di ulivi, e progettare le ville singole, contornate da almeno 5000 mq di terra. C’era anche la villa principale, Villa Cavour, dove aveva soggiornato il celebre politico. Si tratta di un edificio storico che restaurammo e che dividemmo in tre appartamenti: il piano terra (con giardino, vite, orto e piscina), il primo piano (un appartamento con terrazzo) e il secondo piano (un appartamento molto particolare con l’altana). Fu un’esperienza divertente e gratificante, anche perché non solo progettammo le ville e dividemmo i terreni, ma realizzammo anche una piccola rete idraulica e fognaria e ci improvvisammo muratori: trascorsi tanti fine settimana sul posto insieme agli operai, spostando mattoni e travi in legno e grigliando costine e salamelle! 

Alcuni casi di successo: Villa Durini

cosa fa un agente immobiliare

In quel periodo il mercato immobiliare sembrava davvero inarrestabile. Tra vari compra-e-rivendi, avevo cominciato a collaborare con Arcas Spa di Torino per alcune operazioni immobiliari. In particolare mi occupai dello studio per la commercializzazione di Villa Durini al Ronchetto sul Naviglio: una dimora stupenda risalente al 1450, sotto la Sovrintendenza delle Belle Arti. 

Si trattava di una prestigiosa villa storica di 4000 mq con 500 anni di storia, con le forme e le caratteristiche costruttive originali, ma per il resto (ahimè!) cadeva a pezzi. Il Comune non aveva i fondi per ristrutturarla e così fu costretto a venderla all’asta. Arcas la comprò e in seguito l’ingegnere incaricato e io ci mettemmo a studiare come frazionarla e prepararla alla vendita. Ottenemmo ben 44 appartamenti e 54 box! 

Scavammo il cortile, trovammo l’acqua, smontammo i tetti in legno per rifarli ex novo e restaurammo gli affreschi ancora presenti grazie a Matteo Cavallini, un bravissimo restauratore che li portò a nuova vita. Fu davvero affascinante: pensate che i decori all’interno di Villa Durini sono gli stessi che potete ammirare al Castello Sforzesco e a Santa Maria delle Grazie!

villa durini giovanni lugli

Anche per questo progetto non ci risparmiammo! L’aspetto divertente fu che, per seguire da vicino il cantiere e la sua commercializzazione, andai a vivere all’interno del complesso non appena fu pronto il primo appartamento e, una volta venduto, andò a crearsi un’insolita routine: finivo un appartamento, ci andavo a vivere, lo vendevo, mi trasferivo in un altro appartamento e così via… Traslocai cinque volte in quattro anni!

Può sembrare assurdo, ma era davvero comodo: traslocare significava semplicemente spostarsi da una parte all’altra del cortile della villa, riadattando il poco arredo che avevo. Ovviamente non mancavano le feste con gli amici e i clienti, che finirono anch’essi per diventare amici!

villa durini ronchetto sul naviglio

Cosa fa un agente immobiliare per adattarsi al post-pandemia

Il biennio 2020-2022 ovviamente è stato particolare anche per il mercato immobiliare: la pandemia ha rivoluzionato questo settore e il modo in cui operano i suoi professionisti. Gli agenti immobiliari si sono digitalizzati, hanno imparato a fare le videoconferenze e a presentare gli immobili al meglio delle loro potenzialità, utilizzando tutta la tecnologia disponibile. Sono molto interessanti i virtual tours, che facilitano la comprensione dell’appartamento da parte del potenziale acquirente grazie ad una visita virtuale, ancor prima di fare il sopralluogo di persona. Tutto è teso a migliorare l’efficienza e l’efficacia del nostro lavoro!

Quello della pandemia è ed è ancora un periodo difficile, certo, ma in questa occasione ho cercato comunque di fare tesoro di nuove esperienze. Fortunatamente l’interesse per gli immobili non ha ceduto, soprattutto a Milano dove, anzi, si è moltiplicato!

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Giovanni Lugli
agente immobiliare
innamorato di Milano